GUIDO TONELLI, La nascita imperfetta delle cose

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Guido Tonelli, La nascita imperfetta delle cose, Milano, Rizzoli, 2016

Recensione di Marco Aversano

 

“ Non solo l’Universo è più strano di quanto pensiamo, è persino più strano di quanto possiamo pensare “…

Le parole del fisico Werner  Heisenberg riassumono perfettamente il contenuto di questo testo.L'autore,Guido Tonelli, è un'importante  fisico italiano e professore ordinario di Fisica Generale. Nel 1975 si laurea in fisica all'Università di Pisa diventando, in seguito, professore nello stesso ateneo nel 1992. Fine anni 70' partecipa a molti esperimenti presso il CERN di Ginevra e fra i contributi più prestigiosi del fisico troviamo: le prime misure della vita media dei mesoni; test sperimentali di precisione delle interazioni fondamentali del Modello Standard; ricerche del bosone di Higgs.  Ma il primo scenario affioratomi dopo la lettura è stato l’USS Entreprise, l’astronave di Star Trek, con un motore a curvatura. Così, nella nota serie televisiva, viene chiamata la tecnica che consente all’Entreprise di viaggiare a velocità ipersoniche, con un motore il cui combustibile è l’antimateria, cioè la materia ipotizzata da Paul Dirac nei primi anni del ‘900, il quale notò che per ogni particella carica esiste una particella di massa uguale ma di carica opposta: la sua antiparticella. Tonelli nella nascita imperfetta delle cose si sforza di far intuire eventi straordinari, leggi inimmaginabili per l’universo con analogie semplici. Il libro è un testo analitico ma anche globale, raccontando di Fisica, di amicizia, di competizione, di passione, di sapere e soprattutto descrive il grande lavoro svolto al CERN di Ginevra. Dalla lettura del testo par evidente che solo pochi riescono a sapere che ciò che osserviamo non esiste, o quantomeno non esiste nella forma in cui ci appare. Immanuel Kant era convinto, invece, che noi potessimo conoscere solo i fenomeni, ovvero ciò che appare alle forme apriori.Sarà l'Idealismo ad aver la pretesa di afferrare il noumeno, ovvero l'incognita nascosta e misteriosa della realtà, che non dandosi nel mondo dell'esperienza, non può essere filtrata  dalle forme apriori kantiane. L’autore in quasi tutto il libro espone, inoltre, concetti importantissimi di Fisica moderna accennando a suoi grandi rappresentanti, compresi i ragazzi di via Panisperna, mantenendo sempre una fluttuazione dubbiosa non propria del fisico ma più del teorico. Il testo si presenta, comunque, scorrevole, semplice e chiaro, permettendo di familiarizzare con la fisica che a lettori molto giovani risulta difficile, tessendo una sottile ragnatela di nozioni presenti nel mondo scientifico date alla luce da un lavoro coerente di tantissimi fisici, ma assolutamente oscure al pubblico. Ha un approccio quasi Socratico: di sapere di non sapere degli studiosi della natura, infatti nel definire la materia oscura afferma che essi non avendo la più pallida idea di cosa sia, hanno chiamato questa entità, infatti è straordinario come una singola particella “Il bosone di Higgs “, definita particella di Dio, possa aprire le porte verso una conoscenza nuova e sorprendente sull’origine del Cosmo e della Materia. Il cosmo, quest'ultimo, possiamo intenderlo come una sorta di mare infinito, un mare la cui conoscenza non volgerà mai al termine e che può solo sottolineare l'impotenza dell'uomo dinanzi alla natura. Una conoscenza sempre vista in modo dualistico, dove c’è sempre la relazione reciproca di complementarità o di opposizione, deriviamo dal nulla: dall’essere e dal non essere, dalla materia e dall’antimateria! Tenebre e luce, proprio come vita e morte, salute e malattia e tutte le combinazioni della polarità, sono facce della stessa medaglia, una non può esistere senza l’altra. L'opposizione è all'origine dell'universo, in questo senso si esprimeva anche Hegel, secondo cui il negativo era il motore della dialettica. Nell'impostazione filosofica Hegeliana, infatti, la Ragione penetra nella realtà togliendo le opposizioni dell'intelletto kantiano per conservarle nelle loro relazioni.  Nel macrocosmo questo dualismo è presente nelle varie manifestazioni dei principi che lo regolano ed è espressione dei criteri secondo cui è stato creato l’universo. L’aspetto più evidente del dualismo della natura umana, consiste nella separazione dei sessi e nelle differenze tra maschio e femmina. Il problema dualistico ruota intorno al tentativo di decidere di quale sostanza fondamentale è costituito l’universo: si tratta forse soltanto di atomi materiali sistemati in modo tale da fare della coscienza una semplice illusione? La mente non è dunque che un agglomerato di materia? È proprio nel dualismo di creare due mondi a partire da uno che l’universo si divide, mutilandosi e diventando falso a se stesso.  Questo sapere dualistico e simbolico rappresenta al contempo la genialità e il punto cieco delle scienze e della filosofia; esso permette di ottenere un’immagine altamente sofisticata ed analitica del mondo, ma le immagini, anche se illuminanti e dettagliate, restano sempre immagini. Ricordiamo l’importantissimo risultato della ricerca di Heisenberg, di Schroedinger e di Einstein: la struttura della realtà è tale che soggetto e oggetto, conoscitore e conosciuto non sono separabili. Ma, soltanto attraverso la modalità non duale, sarà possibile raggiungere la conoscenza della Realtà! In questo senso, Bergson riteneva che l'evoluzione fosse il frutto di un'evoluzione creatrice animata dal cosiddetto “slancio vitale" il cui flusso continuo si solidificava divenendo materia, oggetto, quest'ultima, della visione frammentata dell'intelligenza.