Presentazione

Guerra e seduzione: immaginari dei conflitti e conflitti di immaginari

Guerra e seduzione si nutrono alla sorgente stessa dell’immaginario. Non vi è guerra reale senza un conflitto di immaginari che incarnano valori contrapposti, senza un’ostentazione iconica che seduce lo spettatore. Sarebbe quindi riduttivo pensare la guerra come un’immagine o un tema dell’immaginario. Si tratta piuttosto di una sua possibilità, di una possibile configurazione dove l’apparire dell’immagine sembra flettersi su se stesso, fino a trasfigurare, nell’eccesso del suo voler-dire, gli oggetti a cui rinvia. In quanto declinazione di un certo potere dell’immagine, la guerra si esprime in una molteplicità di figure che coinvolgono tutti i registri del discorso: da quello storico a quello letterario e filosofico, da quello psicologico a quello antropologico.

Si accettano contributi inerenti al tema (entro il 15/09/2014), in lingua italiana, inglese e francese, di max 10.000 parole. I lavori possono essere indirizzati a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Pensiero in rivolta

 

Pensiero in rivolta

Conversazione con Diego Fusaro, a cura di Maria Teresa Speranza

Ricercatore presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, studioso di Faucault, Marx, Koselleck, Blumemberg, Spinoza,  autore di svariati saggi e monografie, tra cui Essere senza tempo. Accelereazione della storia e della vita, Minima Mercantalia, Filosofia e capitalismo, Il futuro è nostro, Diego Fusaro rappresenta una voce forte, decisa e incisiva del nostro orizzonte filosofico. Rispetto alla crisi del sistema capitalistico e alla lacerazione dell'uomo contemporaneo, Fusaro leva un grido di battaglia in nome della riconquista della libertà di pensiero, di azione e di costruzione del proprio futuro. In nome della filosofia stessa, attravero la quale l'uomo può rintracciare il senso dell'essere, smarrito nello strapotere del capitale e della tecnica, attraverso l' "indocilità ragionata", la dissidenza e lo spirito di scissione possiamo infatti riappropriarci di ciò che è nostro e riconquistare, tra i sentieri della tecnica, quell'umanità che il mondo diventato merce sta progressivamente soggiogando.

  Researcher at the University Vita-Salute San Raffaele in Milan, scholar of Faucault, Marx, Koselleck, Blumemberg, Spinoza, author of several essays and monographs, among which Essere senza tempo. Accelerazione della storia e della vita, Minima Mercatalia. Filosofia e capitalismo, ll futuro è nostro, Diego Fusaro is a strong and incisive voice of our philosophical horizon. About crisis of the capitalist system and tear of modern man, Fusaro lever a slogan in the name of the reconquest of freedom of thought, action and building our own future. In the name of philosophy itself, through which man can retrace the sense of being lost in the oppressive power of capitalism and technology. Through  «reasoned disobedience», dissidence and  spirit of division, in fact, we can reclaim what is ours and retake, among paths of technology, humanity that the world become merchandise  is gradually subjugating.

Clicca qui per l'intervista

 

 

Morale dei signori e morale degli schiavi

Maria Teresa Speranza-Nunzia Capasso, Morale dei signori e morale degli schiavi. La lotta immaginaria come affermazione della volontà  di potenza

I conflitti che, storicamente, hanno contrapposto civiltà o classi sociali differenti producono sempre un conflitto tra due diverse visioni della vita e dell’uomo. L’edificazione di immaginari contrastanti amplifica e giustifica la guerra fondandola sulla contrapposizione tra valori morali. Dall’analisi della Genealogia della morale di Nietzsche emerge l’immagine inquietante di un’etica usata come instrumentum regni, come dispositivo immateriale volto al dominio dell’uomo sull’uomo, alla supremazia di un gruppo sociale sugli altri, alla realizzazione della volontà di potenza, intesa come conquista, gioiosa impresa e dionisiaco sì alla vita. Il conflitto tra morale aristocratica e morale servile è a sua volta immagine di ciò che la vita è a livello primordiale: appropriazione, offesa, sopraffazione di ciò che è estraneo e più debole, oppressione, durezza, imposizione di forme proprie.

 

The conflicts that have historically opposed civilizations or different social classes always produce a conflict between two different visions of life and man. The construction of imaginary conflicting amplifies and justifies war basing it on the opposition between moral values. The analysis of the Nietzsche’s Genealogy of Moral reveals the disturbing image of an ethics used as instrumentum regni, as an immaterial device aimed at the domination of man by man, the supremacy of a social group over others, the realization of the will of power, understood as a conquest, joyous feat and the dionysian yes to life. The conflict between aristocratic ethics and menial ethics is itself the image of what life is at primordial level: appropriation, injury, overpowering of what is alien and weaker, oppression, hardness, imposition of proper forms.

Clicca qui per il pdf

La seduzione come alienazione

stoicismo

 

Roberto Messore-Pasquale Vitale. La seduzione come alienazione

Se si lascia trascinare da desiderata esterni non può dirsi felice l’uomo, anzi dipenderà sempre da oggetti che, a lui stranieri, l’assoggetteranno svilendolo, schiavo ora del lusso, ora della paura, ora dell’invidia, ora del danaro; entrerà in un turbine di passioni che lo asserviranno, una guerra che avrà nell’impotente infelicità dell’uomo il suo trofeo. A questo mirava Cicerone quando dava ampio respiro retorico alla figura di Dionigi tiranno di Siracusa, uomo assai potente e assai infelice, perché padrone di beni altrui ma mendico dei suoi. L’uomo che fa dipendere da sé tutti gli elementi che conducono alla felicità senza che essi, in balia del successo o dell’insuccesso di altri, siano costretti a dipendere dalle vicende altrui e a cadere in errore, è colui che si è procurato il metodo per vivere nel modo migliore. Questo è l’uomo moderato, forte, sapiente, questo è colui che ubbidirà senza obiezioni all’antico precetto attribuito dalla tradizione allo spartano Chilone del ‘nulla di troppo’, né la sua gioia, infatti, né il suo dolore saranno mai eccessivi, perché egli riporrà sempre ogni speranza in se stesso.

Si l’on se laisse emporter par les desiderata extérieurs l’homme ne sera jamais heureux, il va dépendre de plus en plus des objets. Ceux-ci  vont le dominer, en le vidant, et il sera esclave tantôt du lux, tantôt de le peur, de l’envie, de l’argent. Il va entrer dans la tempête des passions qui l’asserviront, il se perdra dans une guerre qui le conduira à une condition de malheur de laquelle il est impossible de sortir. De ces problèmes parlait Cicerone lorsqu’il analysait le personnage de Dionigi de Syracuse, homme puissant et malheureux, car en possession des biens d’autrui mais pas de siens. Par contre l’homme qui est mesure de ne dépendre que de soi-même, qui ne dépend pas du succès ou de l’insuccès d’autrui c’est celui qui a entrepris le chemin du bonheur. Cet homme est modéré, fort, savant, il suivra l’ancien précepte de Chilion du “rien de trop”. En outre ni sa joie, ni sa douleur seront jamais excessifs, car il va chercher son espoir toujours en soi-même.


Clicca qui per il pdf

La seduzione dell’ordine e il conflitto del caos

Elena Palladino. La seduzione dell’ordine e il conflitto del caos

 La “seduzione dell’ordine” è l’abbandono rispetto a una falsa certezza. È il bisogno di controllare e dominare ottenuto con la forza o con la propaganda ed espresso in forma artistica e architettonica attraverso i canoni estetici tipici dei regimi totalitari o comunque dei periodi storici di maggiore incertezza: ostentazione di linee rigorose e realismo supportato da censura su tutto ciò che non è codificato. Tale atteggiamento viene incoraggiato per veicolare il potere seduttivo del controllo, per suggerire alla massa un’illusione di sicurezza e per celare eventi bellici di straordinaria violenza. La fine dell’evento bellico genera nelle macerie il vero “conflitto”, causato in questo caso dal senso di impotenza dell’essere umano nei confronti del “caos” e della caduta di un sistema che, per quanto malato, garantiva quell’illusione di sicurezza. Il conflitto è personale, antropologico, sociale e, pensando alla ricostruzione postbellica italiana, in ogni singola comunità che si ritrova a dover sanare ferite troppo grandi con strumenti urbanistici insufficienti. Attraverso un excursus storico, si analizzerà l’incoerenza tra l’espressione architettonica, lineare e matematica, e la violenza/incertezza del periodo storico che l’ha prodotta, la speculazione come strumento per tamponare una crisi/conflitto che ha stravolto paesaggi e rubato identità e l’arte che, censurata o esaltata, ha espresso sia il messaggio del potere sia una sincera indagine sulle emozioni umane, specchio reale delle condizioni sociali aldilà delle forme imposte.

 

The "seduction of order" is the abandonment than a false certainty. It’s the need to control and dominate obtained by force or by propaganda and expressed in the form of art and architecture through aesthetic typical of totalitarian regimes or other wise of the historical periods of greater uncertainty ostentation of strict lines and realism supported by censorship of what is not encoded. This attitude is encouraged to convey the seductive power of control, prompting the mass delusion of safety, and to conceal the war of extraordinary violence. The end of the event in the rubble of war generates the real "conflict", caused in this case by the sense of helplessness of the human being against the "chaos "and the fall of a system that, as sick, ensured that illusion of security. The conflict is personal, anthropological, social, and, thinking of the Italian post-war reconstruction, in every community who finds himself having to heal wounds too large with insufficient planning instruments. Through a historical overview, we analyze the inconsistency between the architectural expression, linear and mathematics, and violence/uncertainty of the historical period that produced it, the speculation as a means to stop crisis/conflict that has upset landscapes and stolen identity and art, censored or exalted, expressed both the message of power is a sincere inquiry into human emotions, real mirror of social conditions beyond the tax forms.

Clicca qui per il pdf